Finalmente la stracittadina milanese ha emesso il suo verdetto dopo due settimane di attesa febbrile. Ha vinto il Milan e lo ha fatto nettamente schiantando con un netto 3-0 l'Inter e le sue certezze. Una vittoria cercata, voluta, meritata e ineccepibile.
Nemmeno il più ottimista dei tifosi rossoneri si sarebbe aspettato una partenza così fulminea. Dopo appena 46 secondi il Milan è infatti già in vantaggio con Pato abile a ribattere in rete sull'uscita di Julio Cesar su Robinho. Nell'esultare il Papero indica la tribuna dove siete l'amata Barbara Berlusconi che applaude soddisfatta.
Il gol del brasiliano getta subito l'Inter nello sconforto.
Si perchè "Giuda" Leonardo, fischiatissimo al suo ingresso in campo, aveva impostato la sua squadra in maniera ultra offensiva inserendo 3 punte Pandev, Pazzini e Snejder a supporto di Eto'o.
Gli attaccanti non tornano e si aprono subito praterie per gli attaccanti milanisti con l'Inter che rischia già di capitolare quando l'arbitro Rizzoli non concede un rigore clamoroso su un mani di Maicon che respinge un tiro al volo di Seedorf.
Van Bommel poi, dopo aver annichilito un irriconoscibile Cambiasso, colpisce la traversa a portiere battuto.
Che non fosse la serata giusta per l'Inter lo si è capito anche quando Abbiati trasformatosi all'improvviso in Gordon Banks ricaccia dalla porta un colpo di testa di Motta sugli sviluppi di un angolo. Emblematico anche quello che accade poco dopo quando Eto'o sparacchia clamorosamente fuori a porta vuota, strozzando in gola l'urlo liberatorio al buon Fabio Caressa già pronto ad esultare insieme al tifossisimo e affranto Beppe Bergomi.
Nella ripresa è una sinfonia rossonera. Chivu viene espulso, Pato raddoppia su un tiraccio dell'ottimo Abate, Robinho si mangia due gol fatti e Antonio Cassano cala il tris su rigore nel finale prima di farsi espellere ingenuamente. Nel secondo tempo l'Inter non è pervenuta. I nerazzurri non hanno mai dato l'impressione di crederci. Sparite le certezze della vigilia, Zanetti e compagni sono crollati, travolti dalle orde rossonere e mai hanno impensierito un inoperoso Abbiati.
Da facile preda i milanisti si sono trasformati in carnefici e hanno azzannato l'Inter senza pietà con il passivo che poteva essere assai più pesante.
Ci credeva eccome Leonardo, che svestiti i panni del buon samaritano aveva mostrato per la prima volta una certa spocchia confidando, forse troppo, sulla superiorità dei suoi al cospetto di un Milan privo di Ibrahimovic squalificato.
La sua "vendetta" non si è consumata e ora a -5 non resta che sperare in qualche passo falso dei milanisti.
Applausi per Allegri capace di far risorgere dalle ceneri di Palermo una squadra che sembrava smarrita. Dopo l'inopinata eliminazione in Champions contro il Tottenham, il sorpasso dell'Inter sarebbe stato davvero difficile da sopportare.
Aveva ragione Seedorf. La vittoria di ieri sera può essere decisiva, eccome se lo è.. bugiardo chi afferma il contrario...!
Nemmeno il più ottimista dei tifosi rossoneri si sarebbe aspettato una partenza così fulminea. Dopo appena 46 secondi il Milan è infatti già in vantaggio con Pato abile a ribattere in rete sull'uscita di Julio Cesar su Robinho. Nell'esultare il Papero indica la tribuna dove siete l'amata Barbara Berlusconi che applaude soddisfatta.
Il gol del brasiliano getta subito l'Inter nello sconforto.
Si perchè "Giuda" Leonardo, fischiatissimo al suo ingresso in campo, aveva impostato la sua squadra in maniera ultra offensiva inserendo 3 punte Pandev, Pazzini e Snejder a supporto di Eto'o.
Gli attaccanti non tornano e si aprono subito praterie per gli attaccanti milanisti con l'Inter che rischia già di capitolare quando l'arbitro Rizzoli non concede un rigore clamoroso su un mani di Maicon che respinge un tiro al volo di Seedorf.
Van Bommel poi, dopo aver annichilito un irriconoscibile Cambiasso, colpisce la traversa a portiere battuto.
Che non fosse la serata giusta per l'Inter lo si è capito anche quando Abbiati trasformatosi all'improvviso in Gordon Banks ricaccia dalla porta un colpo di testa di Motta sugli sviluppi di un angolo. Emblematico anche quello che accade poco dopo quando Eto'o sparacchia clamorosamente fuori a porta vuota, strozzando in gola l'urlo liberatorio al buon Fabio Caressa già pronto ad esultare insieme al tifossisimo e affranto Beppe Bergomi.
Nella ripresa è una sinfonia rossonera. Chivu viene espulso, Pato raddoppia su un tiraccio dell'ottimo Abate, Robinho si mangia due gol fatti e Antonio Cassano cala il tris su rigore nel finale prima di farsi espellere ingenuamente. Nel secondo tempo l'Inter non è pervenuta. I nerazzurri non hanno mai dato l'impressione di crederci. Sparite le certezze della vigilia, Zanetti e compagni sono crollati, travolti dalle orde rossonere e mai hanno impensierito un inoperoso Abbiati.
Da facile preda i milanisti si sono trasformati in carnefici e hanno azzannato l'Inter senza pietà con il passivo che poteva essere assai più pesante.
Ci credeva eccome Leonardo, che svestiti i panni del buon samaritano aveva mostrato per la prima volta una certa spocchia confidando, forse troppo, sulla superiorità dei suoi al cospetto di un Milan privo di Ibrahimovic squalificato.
La sua "vendetta" non si è consumata e ora a -5 non resta che sperare in qualche passo falso dei milanisti.
Applausi per Allegri capace di far risorgere dalle ceneri di Palermo una squadra che sembrava smarrita. Dopo l'inopinata eliminazione in Champions contro il Tottenham, il sorpasso dell'Inter sarebbe stato davvero difficile da sopportare.
Aveva ragione Seedorf. La vittoria di ieri sera può essere decisiva, eccome se lo è.. bugiardo chi afferma il contrario...!
Il triplete è servito. Che batosta per Leonardo lo spocchioso..!
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