Della serie, per un po’ sarebbe bello non leggere più nulla su TripAdvisor. Niente da fare, con quel carattere invasivo tipico dei testimoni di Geova è lui che viene a bussarti all’uscio. Pensare che quando è nato ho pensato alla rivoluzione: affrancarsi dal giudizio impositivo delle guide per esaltare l’opinione popolare. Ecco ora amerei liberarmi da TripAdvisor, perché va detto, è diventato Far West vero.
Ieri, per esempio, la multa da 500 mila euro inflitta a fine 2014 dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) al popolare sito di recensioni su hotel e ristoranti accusato di adottare sistemi inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni, è stata annullata dal TAR del Lazio.
Dopo il ricorso di Tripadvisor il TAR ha ribaltato la sentenza della AGCMmotivando così la decisione: “TripAdvisor non ha mai asserito che tutte le recensioni sono vere, richiamando anzi l’impossibilità di controllo capillare e invitando a considerare le ‘tendenze’ delle recensioni e non i singoli apporti”.
Secondo il TAR l’iniziativa dell’AGCM è “illogica” in diversi passaggi perché “TripAdvisor si è dotato dei migliori sistemi antifrode disponibili sul mercato, sia automatici che manuali, del tutto paragonabili a quelli adottati nel settore bancario e della carte di debito/credito”.
In soldoni: su TripAdvisor le recensioni fasulle ci sono eccome, ma nel limite delle proprie possibilità tecniche il sito fa il possibile per limitarne la diffusione.
Siamo alle derive più pericolose della tripadvisorizzazione. Perché non tanto la ristorazione stellata ma quella reale è davvero in mano a TripAdvisor. Chi gestisce un ristorante tutti i giorni deve farci i conti. Una percentuale irragionevole di persone scelgono di entrare per la prima volta in un locale perché l’hanno visto su TA. Ci vanno perché nel bene e nel male nessun altro mezzo dà la stessa visibilità.
Ora, in un luogo così decisivo per la sorte dei ristoranti non si può impunemente lasciare spazio a ingiustizia e disonestà. Non si può consentire qualsivoglia scorribanda senza che nessuno paghi dazio. La sentenza del Tar rileva il problema ma non trova la soluzione.
A evidenziare il contrasto tra la decisone del Tar che rileva il problema ma non trova la soluzione e una realtà fatta di truffe alla Totò, ieri ci ha scritto incazzato un ristoratore ventottenne, Mario, riferendoci di una graziosa email ricevuta dalla fantomatica agenzia Promoutility.
“Salve, le scrivo a nome di Promoutility agenzia di consulenza che si occupa di meglio posizione hotel e ristoranti nei siti di recensioni. Abbiamo la possibilità di far crescere la sua attività in classifica con recensioni genuine e scritte da potenziali veri utenti.
Con solo 10 posizioni positive si sale su siti come Tripadvisor in maniera sostanziale con un immediato aumento dei clienti.
Risultati garantiti al 1000×1000. Aiutiamo i nostri clienti ad essere visibili.
La stagione estiva è iniziata e l’Italia è presa d’assalto da milioni di turisti, quest’esercito di turisti agguerriti di smartphone non si affida più al consiglio di un conoscente per scegliere un ristorante o un posto dove dormire, clicca su TRIPADVISOR e il primo locale che trovano in cima alla lista con un buon numero di recensioni viene scelto come meta.
D’altro canto basta leggere le diverse recensioni che iniziano così, “abbiamo scelto questo locale in base alle diverse recensioni ecc. ecc.” difficilmente troverete “abbiamo scelto questo locale perché ci è stato consigliato da un conoscente ecc.”
Poi c’è un aspetto molto importante da non sottovalutare, con le recensioni mirate potete far conoscere i vostri piatti e influenzare anche la scelta degli stessi da parte del cliente.
Le recensioni vengono rilasciate una al giorno o una ogni due giorni, in italiano e anche da utenti stranieri, verranno rilasciate tutte recensioni a 5 stelle, prima di pubblicarla, vi verrà mandata in anteprima la recensione al vostro indirizzo email.
I prezzi sono i seguenti:
10 recensioni € 70
20 recensioni € 130
30 recensioni € 200
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Inoltre noi ci impegneremo a vendere il servizio a 1 solo cliente per località.
Offriamo e pretendiamo serietà e correttezza“.
Già, “Offriamo e pretendiamo serietà e correttezza”.
Siamo a questo punto. La fama di un ristorante è in mano a un sistema del genere, hai voglia a dire ai ristoratori che dovrebbero solo occuparsi di fare bene il loro mestiere.
Quando potremo evitare di scegliere, e dunque di prendere decisioni economiche, in base a informazioni pubblicitarie, non veritiere, o deliberatamente farlocche?
Tripadvisor afferma in tribunale:<< NON TUTTE LE RECENSIONI SONO VERE>>
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